
E’ stata siglata questa mattina presso gli uffici della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo la convenzione attraverso la quale l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere fornirà il supporto per l’istruttoria tecnico - economica delle pratiche di ricostruzione degli immobili privati vincolati danneggiati dal sisma del 06/04/2009 e ubicati nei comuni “fuori cratere”.
La convenzione stipulata ai sensi dell’art. 15 Legge 241 del 7 agosto 1990 e sottoscritta tra la Soprintendente, Arch. Maria Giulia Picchione e il Titolare dell’Ufficio Speciale, Dott. Paolo Esposito alla presenza dei funzionari dell’USRC Ing. Francesco Mattucci e Dott.ssa Barbara Di Vincenzo, e dei funzionari della Soprintendenza Arch. Berardino Olivieri e Ing. Ernesto Caputo, consentirà di dare seguito alle istanze dei cittadini e accelerare il processo di recupero degli immobili tutelati gravemente colpiti dal sisma di sette anni fa. Infatti, attraverso le proprie strutture, l’Ufficio Speciale affiancherà la Soprintendenza nella verifica di congruità tecnico-economica degli interventi proposti e nella rispondenza degli stessi ai requisiti dettati dalle OPCM che disciplinano l’aspetto di cui sopra nel rispetto delle esigenze di tutela del bene valutate dalla Soprintendenza.

È stato approvato oggi in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il nuovo Codice degli Appalti Pubblici.
A sette anni dal sisma che ha colpito l'Abruzzo la ricostruzione passa anche attraverso la rinascita delle scuole. I numeri diffusi dall'USRC - l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere, sono incoraggianti
La promessa dell’USRC è stata mantenuta: ai primi di aprile e comunque prima del 6 aprile 2016 il 100% del lavoro in termini di assegnazione fondi per competenza e cassa ai soggetti attuatori – fermi dal 1° gennaio 2016 a causa della mancanza del potere di firma da parte del Titolare - può dirsi finalizzato.
La ricostruzione prosegue, ora con certezza di finanziamenti e trasparenza degli impieghi. Per il centro storico non siamo neanche a metà strada, ma resta da capire quale futuro avrà la città. Quale ruolo e quale vocazione.