Tavola rotonda per raccontare il territorio interno, tra spopolamenti e nuove forme di popolamento
Navelli, 29 giugno - Le comunità resistenti al centro della tavola rotonda organizzata nell’ambito del Festival dei Paesi Narranti e che vedrà tra i protagonisti del dibattito l’USRC.
L’incontro, dal titolo Paesi Narranti e Comunità resistenti, spopolamenti e neo popolamenti, quale futuro? organizzato presso la sede del Municipio di Navelli è stato in primis un momento per interrogarsi sul futuro delle aree interne marginali e rurali, i piccoli paesi e le loro comunità.
Dopo i saluti istituzionali di Paolo Federico, Sindaco di Navelli e Presidente del GAL Gran Sasso Velino il talk è entrato nel vivo con gli interventi tra gli altri di Massimo Gottifredi (Direttore CulTurMedia Legacoop), Massimiliano Monetti (Presidente Borghi in RETE – Abruzzo) Alessandra Faggian (Professoressa Ordinaria di Economia Applicata al GSSI e Rappresentante Riabitare L’Italia), Letizia Bindi (Professoressa Discipline Demo-Etno-Antropologiche, Università degli Studi del Molise), Filippo Tantillo (Esperto di politica del lavoro Riabilitare L’Italia), Luca Santilli (Sindaco di Gagliano Aterno – Montagne in Movimento), Massimo Luciani (Direttore ANCI Abruzzo), Alessandro Chiappanuvoli (Sociologo, scrittore e rappresentante Te.Co – Territorio & Comunità): il tema dell’abitare e del ri-abitare i luoghi a rischio di spopolamento si è messo a confronto con il racconto di esperienze di resilienza, forme di residenza stabili e temporanee messe in atto dalle piccole comunità abruzzesi.
Filo conduttore dell’incontro è stato il racconto di un territorio che si interroga sul patrimonio naturale e culturale dei paesi dell’entroterra della regione, sulle nuove forme di residenza che coinvolgono le comunità locali, in bilico tra fenomeni di spopolamento e di nuove forme di popolamento e sui risvolti economici e sociali che impattano sulle piccole comunità abruzzesi.
Ricercatori, operatori sul territorio ed istituzioni partecipanti si sono confrontati sulla necessità di attivare una interconnessione con la comunità per gestire il patrimonio pubblico: davanti al rischio dell’abbandono, abitare i luoghi diventa un atto consapevole. Il borgo che diventa luogo di cura permetterà di immaginare un'economia differente, che offrirà alla comunità una prospettiva futura.
L’intervento dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere, a cura del suo Titolare Raffaello Fico, ha offerto una panoramica sulle azioni messe in campo per lo sviluppo del territorio, tra progetti di rigenerazione urbana degli spazi aperti pubblici di borghi, alla realizzazione, implementazione e consolidamento di percorsi e cammini culturali.
La ricostruzione fisica dei Comuni del Cratere rappresenta un efficace esempio di un sistema di governance capace di offrire un concreto supporto allo sviluppo del territorio: non si propone solo la realizzazione di infrastrutture ma anche attenzione al patrimonio immateriale delle aree interne, tema cruciale dei prossimi investimenti. Tra tutti, il progetto dei Cammini degli Altipiani, che aspira a coniugare gli aspetti culturali e naturalistici e a costruire un modello innovativo di narrazione.
All’ospite d’onore del Festival, il conduttore Federico Quaranta, è spettato il compito di tirare le somme della tavola rotonda: è la capacità di creare nuove forme di comunità, di attrarre idee e persone che aiuterà le aree interne a costruire nuove identità e a contrastare lo spopolamento.