Domani, 29 aprile, su Inviato Speciale Rai Radio 1 dalle ore 9.05 alle 10:00 (link alla puntata - dal minuto 09:58) si parlerà di come l’USRC a fronte dello stato avanzato nella ricostruzione materiale dell’edilizia privata, raccoglie l'appello di puntare alla rigenerazione del territorio e di farlo attraverso gli 8 progetti del PIT (per 68 mln euro), i PICC (in gestione ai comuni con 300 ml di euro), i progetti culturali raccolti in un Calendario unico – CEC – e i 4 nuovi cammini che l'URSC sta progettando e promuovendo, per favorire la ricostruzione non solo degli edifici, ma della società in senso più ampio.
Si è parlato del lavoro dell'USRC di voler sviluppare un racconto innovativo dei 4 Cammini e di farlo attraverso un capillare lavoro di ricerca, di documentazione sul territorio, di valorizzazione e condivisione delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze, nonché degli spazi culturali e delle emergenze architettoniche; del coinvolgimento di giovani ricercatori, Annalisa Spalazza e Andrea Murari, rappresentanti dell’Associazione “Montagne in movimento”, che hanno sottolineato quanto sia importante attivare un processo partecipato e quanto sia fondamentale accompagnare, monitorare e lavorare insieme alle comunità locali per definire insieme la governance diffusa dei cammini.
Presente anche il sindaco di Caporciano, Alessandro Pernetta, che ha concordato sull’importanza di progetti come questi per la promozione del territorio e per il neopopolamento, sottolineando la necessità di uno sviluppo che vada oltre la ricostruzione materiale, per dare senso all'investimento pubblico.
Lo scopo è non solo far conoscere il territorio e rilanciare l'economia attraverso un turismo lento e di qualità, ma anche rafforzare l'identità locale, portare nuove energie e favorire così l'imprenditorialità locale, la restanza ed il neopopolamento come parte di un progetto di connessione fisica e culturale tra i paesi coinvolti.
Importanti occasioni, dunque, per innescare cambiamenti culturali, grazie ad esempio alla possibilità di espressione da poter offrire ai giovani che scelgono di restare e all’accrescimento di consapevolezza da parte delle comunità già fortemente identitarie.
