Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere

Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere

Il progetto formativo: l’esperienza del Team Building

Ogni passo condiviso lungo i sentieri si è rivelato un'opportunità formativa senza precedenti, una vera e propria scuola a cielo aperto, dove i partecipanti hanno imparato a prendere iniziative, risolvere problemi, gestire il tempo e affrontare le difficoltà con determinazione.

Ma anche un'occasione per rafforzare legami, migliorare la comunicazione e riscoprire il valore della collaborazione.

Ogni ostacolo incontrato lungo il percorso ha stimolato i camminatori a prendere decisioni insieme, a trovare soluzioni creative e a rafforzare lo spirito di squadra.

Momenti di gioia e difficoltà, vissuti fianco a fianco, hanno creato una coesione unica nel gruppo, portando alla luce una rete di relazioni più autentiche e profonde. Attraverso il cammino, si è sviluppato un senso di appartenenza e comunità che ha arricchito ogni partecipante, sia sul piano personale che professionale.

 

 

È stata una esperienza sfidante, durante l’uscita il gruppo si è cementato e si è creato un buon clima anche durante le operazioni di rilievo. Fabio, USRC

Ero molto emozionata prima di iniziare, perché la proposta formativa era molto entusiasmante. Il pensiero di intraprendere assieme ai colleghi i cammini è stato interessante e ci ha permesso di diventare parte stessa del progetto. Partecipare ha dato la possibilità a ognuno dei colleghi dell’USRC di conoscere tutto il lavoro che stava dietro il progetto dei Cammini, e di restituire un senso di appartenenza al progetto stesso. Claudia, USRC

Svolgere il cammino in gruppo ci ha permesso di condividere momenti che esulano dal lavoro ordinario, abbiamo avuto modo di conoscerci anche in altre vesti. È stato bello creare legami nuovi che sicuramente ritroveremo nel quotidiano. Martina, USRC ( )

Martina, ingegnere USRC
Percorse 4 tappe di 4 Cammini

Quali erano le tue aspettative prima di iniziare il percorso?
Sicuramente le aspettative erano quelle di scoprire dei territori e dei paesaggi che seppur conoscessi, con i cammini li avrei vissuti in una maniera più profonda.

Qual è la tua impressione?
Le impressioni non sono state deluse! Alla fine di ogni cammino mi sentivo entusiasta di aver vissuto sotto un’altra prospettiva quei luoghi che conoscevo ma che non avevo mai visto con gli occhi del camminatore.

È stato sfidante partecipare a questo progetto?
È stato molto interessante, sia perché ho potuto contribuire attivamente alla scoperta di alcuni percorsi (alcuni tratti proprio scoperti da noi perché non c’erano sentieri!) che mettere in atto le mie conoscenze riguardo le tappe. Abbiamo fatto una variante da Acciano che non esisteva, camminando nel pieno bosco e nella natura più incolta. Lì la presenza del CAI è stata rassicurante e fondamentale, soprattutto perché non avevamo punti di riferimento.

Qual è stato il paesaggio che ti ha colpito di più nella tappa? Cosa lo ha reso speciale?
Ce ne sono state varie… Mi è piaciuta molto la tratta Navelli- Acciano dove abbiamo attraversato paesaggi molto eterogenei tra loro (il sentiero alberato, la vallata, il percorso di montagna più ripido) e poi sulla strada per Roccapreturo ci siamo trovati davanti una chiesa molto particolare (la Madonna della Valle), sia dal punto di vista architettonico che insolita nella tipologia costruttiva e nel luogo in cui si collocava. Abbiamo scoperto che è avvolta da diverse leggende ed è stato emozionante scoprirle.
Poi la tratta di Beffi, dove siamo scesi lungo il fiume: qui c’era un silenzio assoluto dove si sentiva solo il suono degli uccelli ed il rumore dell’acqua.

Ci sono stati incontri interessanti con le comunità locali incontrate lungo il cammino?
Abbiamo incontrato comunità di persone che erano molto incuriosite dalla nostra presenza, mi ha sorpreso la curiosità e l’orgoglio con cui ci tenevano a farci vedere i loro luoghi e territori.

L’esperienza della tappa ha rafforzato il legame con i tuoi compagni di viaggio? Se sì, in che modo?
Abbiamo condiviso momenti che esulano dal lavoro ordinario, ci siamo conosciuti in altre vesti, alcuni rapporti si sono rafforzati, si sono creati dei nuovi legami che non sarebbe stato possibile costruire visto che lavoriamo in ambiti diversi.

Hai scoperto nuove qualità o capacità in te stesso/a durante le tappe? Quali?
Ho sperimentato la capacità di sapermi orientare, e dover seguire un sentiero che fosse sicuro e che ci portasse ad una via d’uscita! E mettere anche anche in campo la propria resistenza fisica: quando stavi lì ti rendevi conto che era davvero faticoso, ma nonostante questo il voler arrivare alla fine e scoprire di potercela fare era una soddisfazione unica.

Se dovessi descrivere i cammini dei quali ha percorso qualche tappa in una sola parola, quale sarebbe e perché?
Sicuramente la scoperta di vivere in maniera più intima e profonda i luoghi che conosco e il piacere di voler condividere con i propri amici i percorsi conosciuti.

Questo sito web utilizza cookie tecnici necessari per il corretto funzionamento delle pagine; NON sono utilizzati cookie di profilazione finalizzati all'invio di messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dall'utente nell'ambito della navigazione in Rete. Il sito web consente l'invio di cookie di terze parti (tramite i social network). Accedi all'informativa estesa, per leggere le informazioni sull'uso dei cookie e su come scegliere quale cookie autorizzare. Cliccando sul tasto Accetto o proseguendo nella navigazione, si acconsente all'uso dei cookie.