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Il miliardo di contributi concessi e il definitivo avvio della ricostruzione privata nei centri storici dei Comuni del Cratere si basano su tre passaggi chiave, tre specifiche scelte che hanno disegnato l’attuale modello di ricostruzione del territorio: il modello parametrico per l’istruttoria delle pratiche di ricostruzione dei centri storici (MIC), il nuovo sistema di gestione dei fondi da parte dell’USRC e il monitoraggio dei cantieri.

Il modello parametrico MIC entra in gioco nel primo momento di istruttoria delle pratiche, cioè la prima fase del processo di ricostruzione nella quale gli Uffici Territoriali della Ricostruzione verificano le richieste di contributo presentate dai cittadini. Rispetto al precedente modello di istruttoria il MIC ha consentito di abbattere i tempi di risposta portando il tempo medio di ammissione a contributo a circa 90 giorni sulla base delle 191 pratiche MIC fino ad oggi approvate per complessivi 242 M€

Per quel che riguarda la gestione delle risorse economiche, in questo caso l’aspetto principale è definire come ripartire le risorse assegnate dal Governo centrale tra i diversi comuni. Il passaggio chiave si è avuto con la decisione da parte del Governo di passare da un modello di pre-assegnazione ad uno di assegnazione puntuale, attribuendo all’USRC il compito di gestire un fondo centralizzato e di assegnare le risorse ai soli comuni che hanno interventi immediatamente cantierabili. Il nuovo sistema, attivato ad inizio 2015, ha aumentato l’efficienza della ripartizione consentendo da una parte di trovare copertura agli interventi da tempo in attesa di risorse e dall’altra di ridurre il margine di risorse inutilizzate presso ogni comune. In questo modo da febbraio 2015 la gestione USRC ha assegnato tramite il fondo 150 M€ che hanno già attivato 115 cantieri.

Il terzo passaggio fondamentale entra in gioco nella parte finale del processo di ricostruzione e riguarda i cantieri della ricostruzione. In questo caso la chiave di volta è stata l’attivazione di un sistema di monitoraggio dei cantieri che integra la fase di verifica in sede, eseguita in ufficio su documenti e database collegati, con l’attività di sopralluoghi sul campo realizzata attivati con visite periodiche sul territorio. Quest’ultimo processo, altamente integrato con il precedente di gestione fondi, consente di verificare il tempestivo utilizzo delle risorse assegnate e il corretto avanzamento fisico dei lavori di ricostruzione con lo scopo di metterne in luce criticità e fattori di ritardo. In termini di avanzamento fisico della ricostruzione, il territorio ad oggi ha attivato il 27% dei lavori considerando che degli 8.350 cantieri (case B/C/E) attesi ne risultano chiusi 1.709, mentre 589 sono quelli attualmente in corso.

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