Nell’ambito del workshop, tenutosi presso la scuola materna G. Titta Rosa di Fontecchio, su “La Convenzione di Faro”, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere ha presenziato, con personale tecnico dipendente, dando il proprio contributo sull’analisi della ricostruzione in quel territorio.
E’ emersa con chiarezza la virtuosità di quel comune che ha saputo promuovere, a livello nazionale ed internazionale, la propria identità culturale, aderendo, nel 2013, primo comune in Italia, ai principi della Convenzione di Faro.
La Convenzione “Faro”, prende nome dalla cittadina portoghese Faro dove è stata firmato, nel 2005, un accordo fra Stati sul concetto di eredità culturale; si tratta di un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano come espressioni dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni in continua evoluzione.
Il piccolo borgo medievale aquilano, di circa 400 abitanti, già dopo il sisma del 2009, che aveva colpito, nelle radici, il suo tessuto urbano e sociale, aveva avviato un progetto che ha poi portato alla definizione delle linee guida per lo sviluppo locale e per l’estetica del paese.
Da qui è nato Casa&Bottega, un progetto di social housing ideato per contrastare lo spopolamento, creare occupazione e salvaguardare il paesaggio.
L’USRC, nell’ambito della ricostruzione, ha tenuto a sottolineare, in particolare, la ricchezza culturale e di opere architettoniche di quel territorio, che l’amministrazione comunale, condotta dalla Sindaca Sabrina Ciancone, ha saputo, con abnegazione e intenso lavoro, far conoscere a vari livelli, con importanti ricadute non solo di immagine ma anche di carattere socio-economico.
Su 19.142.750,12 € di Contributo Concedibile ben 3.439.572,92 € sono stati impegnati per elementi di pregio presenti negli edifici di Fontecchio, pari al 18% del contributo in parola, percentuale nettamente al di sopra della media dell’area omogenea n. 8 dove tale incremento è pari al 12,8%.
E’ auspicabile che altri territori delle zone interne, sempre più in via di spopolamento, possano procedere nella ricostruzione con tali finalità incentrate sulla rivitalizzazione del patrimonio dopo i danni provocati dal terremoto all’economia, al sociale e all’ambiente e sulla possibilità della comunità locale di diventarne protagonista.